Maria Vergine?

correggio_virginandchildwithanangel-madonnadellatteIn quest’articolo affronteremo un tema delicato e molto presente nella cultura popolare meridionale, specie delle classi sociali subalterne: la Madonna ed una caratteristica peculiare che le viene attribuita, la verginità perpetua.

Ovviamente la questione non è affrontabile sul piano propriamente storico e scientifico perché, mai come in questo caso, ci troveremmo di fronte ad una realtà che cade sotto la sfera della famosa teiera del grande logico matematico, premio Nobel, Bertrand Russel, nato nel 1872 e morto alla veneranda età di 98 anni (affermazioni in un certo qual modo prive di senso perché impossibilitate ad essere verificate e soprattutto falsificate). Quello che potremo indagare con gli strumenti della ricerca scientifica e storica (in questo caso si tratta dell’esegesi, cioè quella scienza che cerca di formulare giudizi discernenti e discriminanti sui testi biblici) è se la caratteristica peculiare della sempiterna verginità che viene attribuita alla madre di Gesù sia fondata da un punto di vista delle Sacre Scritture.

Partiamo dal dogma (il dogma è una parola di origine greca e significa “parere”, “opinione”; nel senso strettamente ecclesiastico sta ad indicare una verità di fede accettata senza che possa essere soggetta a verificabilità e dimostrazione) che definì la verginità perpetua di Maria.

Esso fu proclamato solennemente nel secondo Concilio di Costantinopoli nel 553 e stabilì che la Madonna è rimasta vergine prima, durante e dopo il parto di Gesù ( i famosi “ante, in e post partum”).

Qual è la fonte biblica su cui poggia la solenne definizione conciliare?

In realtà, a dirla tutta, né il vangelo di Matteo né quello di Luca, gli unici che parlano dell’infanzia di Gesù, si interessano della verginità di Maria.

Matteo in 1, 24 – 25 dice: “Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”.

Luca in 1, 34 – 35 dice: “Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo”.

Questi sono i soli dati biblici a nostra disposizione nei vangeli canonici (“canonici”, cioè accettati e ritenuti ispirati dalla chiesa cattolica; in realtà di vangeli ne esistono molti altri, ma essi sono ritenuti “apocrifi”, cioè non ispirati dalla divinità) che implicano un rapporto col sesso e che riguardano il concepimento di Gesù.

Matteo afferma “senza che egli la conoscesse” che è un’espressione semitica, molto pudica, per dire che non ebbero rapporti sessuali finalizzati al concepimento di Gesù. Luca invece ci fa sapere che Maria si meraviglia non poco di aspettare un figlio in quanto “non conosceva uomo”, cioè la solita espressione pudica per intendere che non aveva avuto rapporti sessuali che potessero averla messa incinta.

Questo è quello che dice il vangelo, più esattamente quelli di Matteo e Luca, sul concepimento virginale di Gesù; gli altri due canonici, Marco e Giovanni, si disinteressano completamente della questione, non attribuendo ad essa alcuna importanza.

A sconvolgere questa visione di un concepimento asessuato e di una successiva verginità perpetua di Maria, interviene un passo di Matteo che ha costretto la chiesa cattolica a fare delle vere e proprie “acrobazie” intellettuali per giustificare l’integrità fisica della sua “divinità” femminile.

Vediamolo questo passo!

“Mentre Gesù parlava ancora alle turbe, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi fuori, cercavano di parlargli. E uno gli disse: Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti. Ma egli, rispondendo, disse a colui che gli parlava: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? E, stendendo la mano sui suoi discepoli, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli. Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è nei cieli, esso mi è fratello e sorella e madre” (Matteo 12:46-50).

Come si può facilmente vedere la tradizione orale che poi ha dato origine ai vangeli sinottici (sono i vangeli di Marco, Matteo e Luca che sono molto simili tra loro e possono essere letti con un “sol colpo d’occhio”, appunto in “sinossi”) sapeva che Gesù aveva avuto dei fratelli e delle sorelle.

Come la mettiamo con il dogma della verginità perpetua?

Ecco le “capriole” intellettuali degli esegeti cattolici: i fratelli non sono “fratelli”, ma semplicemente “cugini”.

Il tentativo, diciamo la verità, di farli passare per “fratellastri” o “cugini”, a lungo in auge come giustificazione degli “imbarazzanti” versetti, oggi è meno che patetico. In greco “adelphos” (fratello) e “anepsios” (cugino) non sono confondibili e ad esempio nella pseudoepigrafica (falsamente attribuita) ai Colossesi leggiamo di Marco “anepsios” di Barnaba. Inoltre Egesippo (prima metà del II secolo), citato da Eusebio, parla di Giuda, fratello di Gesù “kata sarka” (secondo la carne e perfino Tertulliano, alla svolta tra il secondo e il terzo secolo, contro Marcione parla di “et vere mater et fratres eius” (Veramente madre e fratelli suoi). Il grande storico protestante Maurice Goguel aveva scritto che “per la storia non esiste affatto il problema dei fratelli di Gesù: esiste solo per la dogmatica cattolica”, e il grande biblista cattolico Giuseppe Barbaglio, così come un mio amico esegeta, che preferisce non essere nominato, di un importante movimento ecclesiale cattolico, condividono “toto corde” (completamente).

Sulla madre di Gesù la fantasia dei cattolici non si è posta mai dei limiti ed ancora nel tempo della modernità ha costruito su di lei altri due dogmi a dir poco surreali.

Il primo, l’Immacolata Concezione (praticamente Maria sarebbe l’unico essere umano a nascere senza la contaminazione del peccato originale, mentre tutti gli altri sì) fu proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla “Ineffabilis deus”.

Il secondo, L’Assunzione in cielo di Maria, fu proclamato da Pio XII il 1° novembre del 1950 (anno santo) con la Costituzione apostolica “Munificentissimus Deus” e consisterebbe nel fatto che la madre di Gesù, una volta morta, è stata assunta in cielo non solo con l’anima, come capiterebbe a tutte le persone che si sono comportate bene in vita, ma anche col corpo (notazione ironica: non potendo un corpo viaggiare ad una velocità maggiore della luce, esso si dovrebbe trovare ancora ai margini della Via Lattea e quindi osservabile attraverso uno strumento ottico di potente precisione).

I tre dogmi, di cui abbiamo parlato, sono un serio ostacolo, oltre che ad una razionalizzazione del pensiero cristiano necessaria in epoca moderna, anche ad una riconciliazione con le chiese della Riforma, che vedono come fumo negli occhio tutta la mariologia elaborata dalla teologia cattolica.

Mi piace concludere questi brevi note su di una questione così controversa con le parole del teologo cattolico Vito Mancuso, che si è posto come “mission” proprio quella di rendere credibile il messaggio cristiano alla luce della razionalità moderna:

“Essendo riconosciuto come “vero uomo” e “vero Dio”, Gesù riunisce nella sua unica persona i contrari… Per la Madonna non è così. In lei non si ha l’unione dei contrari che è logicamente possibile, ma si ha la coesistenza dei contraddittori, che è logicamente impossibile. Infatti, di lei, si predica il suo essere madre e, insieme, il suo essere vergine. Ora, mentre, l’idea di Dio – uomo non è in sé contraddittoria, l’idea di madre e l’idea di vergine si escludono a vicenda, nel senso evidente a tutti che la condizione di possibilità per essere vergine è non essere madre, e la condizione di possibilità per essere madre è non essere più vergine” (Corrado Augias – Vito Mancuso “Disputa su Dio e dintorni” pagg. 181 – 182).

Auspicherei che i cattolici prendessero coscienza che l’atto di fede non può andare contro l’atto di ragione.

 

Vincenzo Caputo

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Vincenzo Caputo

Nato a Somma Vesuviana (NA) nel 1955. Laureato all'Università "Federico II" di Napoli in Filosofia con una tesi su Giulio Girardi, teologo e filosofo, impegnato a coniugare le ragioni della fede religiosa con la dottrina marxista. Dopo la laurea, si è inscritto alla Facoltà di Teologia "Duns Scoto" di Nola (NA), conseguendone il diploma. Per diversi anni è stato insegnante di religione cattolica nei licei. Attualmente insegna materie letterarie presso l'Istituto comprensivo "Radice" di Massa di Somma (NA). Coniugato con Rosetta Buonaguro da oltre trent'anni e padre di due figli, Armando e Viviana. Dopo anni di frequentazione e di impegno cattolico nei movimenti ecclesiali (in particolare il Movimento dei Focolari, fondato nel 1943 da Chiara Lubich), ha aderito al programma di ricerca dell'evoluzionismo di stretta osservanza darwiniana. Ultimamente il suo impegno intellettuale è rivolto ad affrontare su basi razionali l'annoso ed appassionante problema del confronto tra fede e scienza, propendendo decisamente per quest'ultima, come spiegazione "elegante" ed efficace dell'origine della vita sul nostro pianeta.

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2 risposte

  1. francesco ha detto:

    Io mi sto chiedendo se sei in malafede o ignori …. Infatti tu scrivi
    “in realtà di vangeli ne esistono molti altri, ma essi sono ritenuti “apocrifi”, cioè non ispirati dalla divinità che implicano un rapporto col sesso e che riguardano il concepimento di Gesù. “
    Ma non sai che proprio alcuni di questi vangeli apocrifi attestano proprio la verginità di Maria? Vangelo di Giacomo ( la levatrice Salome che volle verificare la verginità di Maria dopo la nascita di Gesù rimase con la mana rinsecchita….). Nella” Storia di Giuseppe il falegname “ si legge “ Mia Madre vergine illibata (riferito a Maria )si alzò e avvicinatasi a me disse : “ Mio diletto figlio ……” sempre questi vangeli parlano dell’ascensione di Maria al cielo : nel Dormitio Mariae o Transitus Virginis vengomo descritte la morte e l’ascensione di Maria e cosi via .
    L’argomento dei fratelli non è sufficiente per dimostrare che la Madonna ha avuto altri figli, perché nella Bibbia il vocabolo fratello e figlio viene preso in senso molto largo. Infatti Lot pur essendo nipote di Abramo viene chiamato da Abramo fratello (Genesi 13,8), così pure Labano parlando delle figlie e dei nipoti li chiama figli (Genesi 31,28).
    Inoltre sempre dai testi evangelici si vede per esempio che Giacomo detto il minore(per distinguerlo dall’altro detto il maggiore e figlio di Zebedeo), definito dalla tua citazione biblica come fratello di Gesù, è figlio di Alfeo( Mt10,3 ; Atti 1,13; Marco 3,18;Luca 6, 15). Lo stesso per gli altri.
    “Auspicherei che i cattolici prendessero coscienza che l’atto di fede non può andare contro l’atto di ragione”. I sacerdoti laicisti come te pensano di voler tutto spiegare al lume della “ragione” :noi, esseri limitati, vogliamo avere la pretesa di spiegare il mistero di Dio, il mistero di un Dio fatto uomo che trovò la sua libertà nel vedersi imprigionato nel seno di Maria, un Dio che fece risplendere la propria forza nel lasciarsi portare da questa fanciulla Madre di Dio theotokos. Vogliamo avere la pretesa di spiegare questo mistero al lume della nostra pochezza di creature ( ti tralascio il racconto dell’angelo e di Sant’ Agostino recitato anche da Benigni).

  2. Vincenzo Caputo ha detto:

    Caro Francesco, ho trovato le mail di un noto biblista di un altrettanto noto movimento ecclesiale, nato in una regione del Nord. A questo illustre biblista posi le stesse riflessioni che ho sintetizzato nell’articolo. Senti un po’ cosa mi scrive: “Caro Vincenzo, riguardo alla tuo ultima riflessione sulla verginità di Maria posso soltanto darti ragione; è ormai la convinzione di molti studiosi, ma purtroppo nella chiesa ufficiale cattolica e presso il popolo è ancora tabù. Considero Maria regolarmente sposata e madre di una famiglia numerosa il cui primo genito era Gesù. Da nessuna parte nel Nuovo Testamento viene affermata una verginità di Maria post partum.
    Salutissimi e auguri”. Dopo questa mail, me ne scrive un’altra: “Altra cosa, Vincenzo: ho viso che hai fatto girare in Internet quanto ti ho detto sulla verginità di Maria. Non farlo, per favore. Quanto ti scrivo è riservato a te, e basta”. Ecco il motivo, caro Francesco, del perché non posso fare il nome dell’illustre biblista. Egli fa parte di un movimento molto conservatore, i suoi membri non hanno un’elevata cultura teologica, potrebbero essere turbati ad apprendere determinate verità. Detto questo, se un biblista cattolico, per quanto ne so, responsabile della formazione teologica e religiosa dei nuovi adepti che vanno ad infoltire le fila dell’organizzazione, dice che Maria non è vergine, significa che è inutile che voi cristianisti vi arrampichiate sugli specchi e siate più papisti del papa. Uno studioso serio ed onesto intellettualmente ha riconosciuto che l’analisi filologica dei testi esclude ogni possibilità che Maria sia sempre rimasta vergine, anche perché è scritto chiaramente che Gesù aveva fratelli e sorelle ed anche altre testimonianze non lasciano dubbi. Piuttosto bisogna capire perché i vangeli parlino di Gesù non nato da “seme umano”. Secondo il mio parere, essi volevano significare l’eccezionalità dell’uomo Gesù e lo fanno usando metafore, miti, così tipici dell’età antica, in cui vigeva una mentalità arcaica e prescientifica. Caro Francesco, fattene una ragione: Maria non è vergine! E’ una delle invenzione della chiesa cattolica finalizzata ad una determinata ideologia: fornire un modello di totale adesione alla chiesa, senza legami familiari.

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